In base a quanto è emerso da uno studio italiano, i valori sarebbero di 7-8 volte più alti rispetto ai pazienti adulti. Il picco si registra in particolare al di sotto dei tre anni
Nei bambini guariti dal Covid gli anticorpi durano di più rispetto ai pazienti adulti. Lo dice uno studio tutto italiano pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista americana Pediatrics. Recentemente un’altra ricerca, in quel caso condotta dall’istituto San Raffaele, aveva stabilito che gli anticorpi neutralizzanti contro il virus restano in circolazione per almeno 8 mesi dopo l’infezione. Oggi però al centro di tutto ci sono i più piccoli, soprattutto quelli al di sotto dei 3 anni di età.
Sarebbe di 7-8 volte superiore alla media il valore degli anticorpi in grado di bloccare il virus e proteggere da un nuovo contagio: mentre nelle persone adulte il livello andava via via calando, nei bambini, in base a quanto emerso da quest’ultimo studio, è rimasto costante. I ricercatori, in questo studio osservazionale prospettico monocentrico, dal 1° marzo al 4 settembre 2020 hanno coinvolto 57 nuclei familiari che, nell’ondata dello scorso autunno, erano stati colpiti, inclusi bambini in età neonatale e pediatrica che frequentavano l’ospedale universitario di Padova. Per ogni paziente sono stati prelevati campioni di sangue sia per la quantificazione degli anticorpi neutralizzanti (nAbs), attraverso un Plaque Reduction Neutralizing Test (PRNT), sia per la rilevazione della proteina IgG/IgM anti-nucleocapside-spike.
Un totale di 283 campioni da 152 casi confermati di Covid-19, di cui 82 genitori e 70 bambini che presentavano una malattia asintomatica o lievemente sintomatica. Nonostante la diminuzione delle IgG nel tempo, gli nAbs sono risultati persistenti fino a 7-8 mesi nei bambini, mentre gli adulti hanno registrato un modesto trend di diminuzione. I bambini sotto i 6 anni di età, e in particolare sotto i 3 anni, hanno sviluppato livelli di nAbs di lunga durata più elevati rispetto ai fratelli maggiori e/o agli adulti.
Ora sarà importante identificare i correlati di protezione abbinati all’età e al tempo per tradurre finalmente i dati sierologici in elementi utili per la progettazione di vaccini e campagne di immunizzazione per SARS-CoV-2 per i bambini stessi.
fonte: avis.it